CORSI DI MUSICA SECONDO LA MUSIC LEARNING THEORY DI E.E. GORDON

 

PRIMI PASSI NELLA MUSICA

per bambini da 0 a 3 anni accompagnati da un genitore

 

CRESCERE NELLA MUSICA

per bambini da 3 a 6 anni

 

CENNI SULLA MUSIC LEARNING THEORY

 

La Music Learning Theory, ideata da E. E. Gordon, è fondata su quasi 50 anni di ricerche ed osservazioni.

 

Descrive le modalità di apprendimento musicale del bambino a partire dall’età neonatale.

 

Il metodo si fonda sul presupposto che la musica si possa apprendere secondo processi analoghi a quelli con cui si apprende il linguaggio.

La didattica promuove come competenza fondamentale l’Audiation, capacità di sentire e comprendere nella propria mente musica non fisicamente presente nell’ambiente, vero e proprio “pensiero musicale”

 

il Progetto si svolge a cadenza settimanale, di 30’ per bambini fino ai 3 anni e di 40’ per bambini dai 3 ai 6 anni, il tempo ritenuto ottimale nel rispetto della soglia di attenzione del bambino e della sua possibilità di assorbimento degli stimoli musicali proposti durante le lezioni, in quasi totale assenza di linguaggio parlato.

 

 

La Music Learning Theory di Gordon ha come finalità:

 

aiutare il bambino a sviluppare la sua attitudine musicale e musicalità tramite un percorso che lo sosterrà durante la vita adulta sia che diventi musicista amatoriale o professionista, sia da fruitore consapevole di musica.

 

 

OBIETTIVI E AREE DI SVILUPPO

 

  • favorire lo sviluppo dell’attitudine musicale di ciascun bambino secondo le sue potenzialità, le sue modalità e soprattutto i suoi tempi
  • comprendere la sintassi musicale e di esprimersi musicalmente, con la voce o con uno strumento.
  • sviluppare l’Audiation nei bambini a partire dall’età neonatale
  • apprendere la musica musicale, attraverso l’esempio diretto, il gioco e il movimento
  • sviluppare l’uso corretto della voce
  • formare un pensiero musicale: essere capaci di comprendere, pensare e creare musica, non solamente di imitarla.
  • sviluppare una buona intonazione
  • educare ad un ascolto non superficiale
  • sviluppare la capacità di percepire le principali funzioni armoniche all'interno di un brano
  • sviluppare un senso ritmico; discriminare i ritmi binari e ternari
  • distinguere diversi timbri musicali, il suono dal silenzio
  • imparare a gestire la relazione con l’insegnante e con i pari, e ad esprimersi attraverso l’uso della voce, del corpo, del movimento
  • acquisire competenze che riguardano la percezione e il padroneggiamento dello spazio
  • sviluppare capacità di introspezione
  • sviluppare coordinazione motoria e coordinazione tra movimento, voce e respiro

 

L’adulto comunica con il bambino attraverso canti melodici e ritmici senza parole, ascoltando le risposte musicali spontanee del bambino.

 

 IMG pam pam 2  

 

Il movimento percettivo del bambino viene favorito e rispecchiato attraverso l’esempio diretto dell’insegnante e attraverso momenti di ascolto e di interazione musicale.

I bambini sono guidati al raggiungimento di fasi sequenziali di apprendimento:

 

  • ACCULTURAZIONE

      vivono una fase di assorbimento musicale, attraverso l’esposizione a canti

  • IMITAZIONE

      dopo una fase di Acculturazione adeguata, iniziano a manifestare primi di imitazione finalizzata all’interazione con l’Insegnante

  • ASSIMILAZIONE

      si appropriano in modo consapevole del codice utilizzato, e sviluppano l’abilità di una    ricca interazione musicale con l’Insegnante e gli altri bambini del gruppo.

 

Il potenziale musicale rafforzerà la cantata, l’intonazione, il senso ritmico e armonico e la sensibilità al fraseggio musicale, la coordinazione motoria e un’arricchita disponibilità all’ascolto informale e all’apprendimento del linguaggio musicale.

 

STRUMENTI:

 

  • La voce: La voce (cantata) è il mezzo migliore con cui entrare in relazione coi bambini; è lo strumento primo dell’uomo; contiene tutte le sensazioni e le emozioni che si vogliono o non si vogliono esprimere
  • I canti senza parole: brevi canti melodici e ritmici. Questo sviluppa l’audiation del bambino e ne garantisce il mantenimento dell’attenzione, anche grazie alla caratteristica di brevità dei canti proposti.
  • Il movimento: fondamentale strumento di conoscenza, ricerca, scoperta. Un bambino che ascolta musica è portato a muoversi spontaneamente, in maniera libera, fluente, né rigido, né schematico.
  • Gli oggetti: si utilizzano i foulard colorati, il telo-paracadute, o i cerchi di plastica, favoriscono un movimento sostenuto, continuo, fluido e percettivo.
  • Il gruppo: Un bambino in gruppo è portato ad imitare non solo i suoni quali ma anche le vocalizzazioni e i suoni prodotti dagli altri bambini
  • La relazione: cantare per un bambino, guardarlo negli occhi, muoversi, vuol dire costruire un dialogo con lui e permettergli un ascolto di tipo attivo e coinvolgente.
  • Il gioco: costituisce l’ambito di relazione con il bambino per l’ascolto della musica e la creazione di un dialogo sonoro, senza che la musica passi mai in secondo piano. L’adulto gioca, non organizza il gioco dei bambini, ma è coinvolto in prima persona.
  • Il silenzio: è importantissimo all’interno di un procedimento che punta all’interiorizzazione a all’assimilazione. Il silenzio aumenta l’attenzione del bambino; aiuta a rispettarne i tempi di interazione e di apprendimento; lo aiuta a sviluppare l’audiation.
  • Il setting: Lo spazio della musica diventa uno spazio in cui i bambini possano sentirsi a proprio agio, parte di un gruppo, in un clima disteso, di fiducia e sicurezza, in uno scambio continuo in più direzioni: insegnante-bambini, bambini-insegnante, bambini-bambini.
  • Le routine: durante la lezione esistono momenti diversi, ben precisi, fatti di poche regole, ma che siano sempre le stesse.